Pagina (20/184)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Che importavano il determinismo fatalistico, la erronea visione apocalittica, la dolorosa irrisione degli eterni valori morali, contrassegno e impotenza, dicevasi, dei socialisti «piccoli borghesi»? Che importavano, quando Marx, come Giosuè dinanzi alle mura di Gerico, lanciava l’annuncio dell’imminente trionfo?
      Quale pace, quale certezza dava il suo linguaggio profetico ai primi apostoli perseguitati! Batti ma ascolta, essi potevano dire alla società borghese. Ascolta, perché noi possediamo il segreto della tua vita mortale. Noi non ci erigiamo contro di te in una negazione cieca e totale; anzi riconosciamo, come nessuno mai per l’innanzi, la tua grandiosa, indispensabile funzione storica. Anzi vogliamo che tu conduca sino in fondo la tua esperienza, svolga intero il ciclo che il Dio della produzione ti ha assegnato. Ciò è necessario per la nostra stessa vittoria. Ma ricordati che dopo, che presto, dallo sconquasso immane che segnerà la tua fine, saremo noi i tuoi unici legittimi eredi. Tu stessa ci fornirai il materiale umano per la nostra battaglia – il proletariato – assieme a tutte le condizioni che renderanno la tua fine inevitabile; tu stessa ti scaverai la fossa ingigantendo all’infinito le contraddizioni che già sottilmente ti rodono; tu stessa accumulerai la ricchezza, la potenza produttiva, la sapienza tecnica, che consentiranno a quella che oggi è utopia di farsi realtà. Inutile la ribellione, vano ogni sforzo per sottrarsi alle inderogabili leggi dello sviluppo capitalistico.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





Marx Giosuè Gerico Dio