Pagina (46/184)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il che non gli vietò piú tardi di annoverarsi tra i precursori dell’espansionismo coloniale italiano, spostando sul piano nazionale l’interesse che aveva portato per un decennio ai problemi della lotta di classe; e giustificandolo con la tesi, molto diffusa in Germania, che il colonialismo fosse una fase necessaria dello sviluppo capitalistico, a sua volta premessa sine qua non dell’avvento socialistico. La sua influenza si accrebbe assai dopo la morte prematura e dei suoi fini – forse troppo fini e talora formali – contributi esegetici, si ritrovano ampie le tracce negli studi posteriori, specie del Mondolfo.
      La critica piú profonda al marxismo è dovuta in quegli anni ai filosofi (Croce, Gentile, Chiappelli) che preferirono, alla discussione logorante sui testi, lo studio sulle derivazioni ideologiche del Marx (Feuerbach, Hegel) e sull’intrinseca natura della sua posizione. Benedetto Croce, maestro della nuova generazione e simpatizzante col nascente movimento, rimane indubbiamente lo spirito piú vigoroso che si sia occupato di problemi marxisti. Col Bernstein e col Sorel (che introdusse in Italia) egli costituisce la triade che massimamente contribuí al progressivo sgretolamento del sistema. Avendo spogliato il materialismo storico d’ogni sopravvivenza di finalità e di disegni provvidenziali, e ridottane la portata a quella di un semplice canone interpretativo, ancorché ricco di suggestione, dimostrò come esso non potesse dare appoggio né al socialismo né a qualsiasi altro indirizzo pratico della vita.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





Germania Mondolfo Croce Gentile Chiappelli Marx Feuerbach Hegel Croce Bernstein Sorel Italia