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      Perché nel sistema marxista i termini di opposizione sono puramente e semplicemente lo sviluppo tecnico (in senso lato) e i rapporti sociali. Se manca il contrasto tra questi due elementi dell’ambiente, viene anche meno, negli uomini, la volontà di opporsi alla forma sociale in cui vivono (Longobardi). Per avvalorare la tesi contraria – che in sé è perfettamente accettabile, ma non è conforme al pensiero marxista – Mondolfo è costretto a sforzare sino all’inverosimile le formule marxiste, sostituendo alle espressioni «forze produttive», «sistema di produzione» – inequivocabili in Marx – gli «uomini» nella totalità del loro essere. Lo fa con grande apparato erudito e lusso di svolgimenti, sulla base di rare frasi faticosamente carpite, di tardive resipiscenze dell’Engels, e soprattutto delle famose quattordici glosse a Feuerbach, due paginette di appunti giovanili che Marx mai pubblicò in vita, e che fissavano una sua interessantissima ma poi superata posizione; ma la dimostrazione manca, e non può che mancare, dato che Marx è sordo ad ogni appello in questo senso. Un tipico esempio di questo metodo lo si ha nel tentativo del Mondolfo di conciliare quel benedetto Capitale, tetragono alle piú modeste sollecitazioni volontariste, col concetto della praxis che si rovescia, appunto affermato da Marx giovane.
      Dice Mondolfo: Marx, scrivendo che i rapporti di produzione sono indipendenti dalla volontà degli uomini, intendeva riferirsi alle singole fasi della vita economica, nelle quali gli uomini trovano precostituiti i rapporti stessi, e non possono modificarli e foggiarli a loro talento.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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