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      Si marciava ormai stancamente nei vecchi solchi, presentendo il pantano finale, incapaci di sortirne. E ora da sette anni non si marcia piú e sui campi deserti spesseggia la gramigna e neppure le fioche voci antiche riescono a giungerci.
      Occorre finalmente una rude scossa intellettuale che sottragga i socialisti italiani al loro passivismo ideologico, costringendoli a pensare autonomamente e a conquistare con duro personale travaglio di ricerca, di dubbi e di contrasti i nuovi valori da sostituire alla fede cieca nelle virtú taumaturgiche degli specifici marxisto-materialisti.
      Tempo è venuto. Anche la Chiesa socialista reclama la ribellione del libero esame e la fine di tutti i catechismi.
     
     
      Capitolo IV: conclusione del revisionismo
     
            Quel che esso non fece è compito della nuova generazione di fare, con piena sincerità e indipendenza di giudizio, senza tema di infrangere idoli di cartapesta o stampata e senza illusioni di larghi immediati consensi. Il materiale critico accumulatosi nel trentennio è tale – cosí nel regno dei fatti che delle idee – che non si tratta tanto di dir cose nuove o di avanzare una ennesima interpretazione di Marx; quanto di mettere in chiaro i risultati obbiettivi e in gran parte concordanti cui era giunto il revisionismo.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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