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      Nonostante le esagerazioni, lui e non il suo avversario precorreva i tempi ed era sulla linea del progresso economico. Ma immaginate oggi un marxista ortodosso alle prese con Ford e sentirete come tutte le sue rivendicazioni e requisitorie nell’ordine produttivo si spuntino contro le realizzazioni di Ford. Il marxista si trova infatti costretto a spostare la sua requisitoria sul piano dei fattori morali, a rivendicare, contro la spaventosa uniformità e la disciplina livellatrice di una produzione standardizzata, i valori qualitativi, i fattori morali, i diritti all’autonomia e alla intelligenza degli operai; a farsi, in una parola, liberale, a risuscitare le vecchie formule del socialismo utopista e della rivolta libertaria. L’ironia della storia non ha mai fine...!
      La grande debolezza dei socialisti contemporanei consiste appunto nel restare tetragoni all’evoluzione della realtà, nel riferirsi sempre, anche nella illustrazione della loro forma ideale di società, ad elementi di fatto superati, nell’impiegare vecchie e consunte argomentazioni che hanno ben scarsa presa sulla realtà della vita economica moderna. Bisogna si convincano che i vecchi latinetti sulla superiorità indiscutibile di una produzione sottratta allo stimolo del profitto non bastano piú. Bisogna che scendano all’analisi dettagliata e adeguino le soluzioni ai problemi, gli ideali ai fatti. Bisogna infine che prendano atto delle infinite esperienze operaie che si sono compiute in questi decenni, e soprattutto della esperienza russa.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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