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      Al contrario. Nessuno può sognarsi di patrocinare un totale quanto assurdo rinnegamento di Marx, per un ritorno all’utopismo, o a correnti solidaristiche, o a teorie storiografiche, giustamente obliate per il loro formalismo. L’esperienza secolare del moto proletario non si cancella. Il figlio si emancipa, ma non può rinnegare il proprio padre. I socialisti moderni sono figli di Marx, anche se oggi si rifiutano di ricevere la sua eredità senza un larghissimo beneficio d’inventario.
      Dirò di piú e cioè che non si concepisce oggi un uomo moderno, dotato cioè del senso vivo dei problemi del suo tempo – che non sia, entro certi limiti, marxista; che non abbia fatte proprie, sangue del suo sangue, tutto un insieme di verità che, se al tempo di Marx potevano apparire giustamente rivoluzionatrici, sono oggi quasi banali tanto sono acquisite alla scienza e coscienza moderna. Cosí la importanza preminente riconosciuta alle forze economiche e, tra queste, alle forze di produzione e loro organamento; gli stretti legami esistenti tra sistema produttivo e rapporti sociali, e conseguente loro relatività storica; lo sviluppo organico del modo di produzione e la impossibilità di saltare fasi essenziali dello sviluppo economico; il progressivo prevalere del macchinismo e dell’industrialismo; la realtà delle lotte di classe, la parte che queste lotte hanno avuto per il passato, l’avanzarsi del proletariato per effetto dello sviluppo capitalistico e la preminenza del contrasto tra capitalisti e proletari, il frequente modellarsi delle ideologie sulla base degli interessi di classe o di ceto, ecc.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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