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      Sono verità, e come tali non sono né borghesi né proletarie.
      Marx, ma nell’emanciparsene. Accettare ciò che è vitale: respingere, apertamente, definitivamente, quanto nel marxismo v’ha di erroneo, di utopistico, di contingente. Il richiamarsi, che ancora tanti socialisti fanno, a Marx, come al faro supremo che dovrà guidarli, sæcula sæculorum, lungo la travagliata rotta negli oceani della storia, è supremamente equivoco ed anacronistico: perché, se intendono richiamarsi agli aspetti piú propriamente tattico-politici, cioè alla sua specifica teoria del moto e dell’avvento socialista, non fanno che richiamarsi agli errori già confutati da trent’anni di critica e, piú che di critica, di prassi socialista; e se intendono invece richiamarsi alla sua teoria centrale del materialismo storico, si richiamano ad una posizione che non è piú specificatamente socialista, o, per lo meno, ad una posizione che, per la sua genericità, non è piú in grado di fornire una guida precisa nell’azione concreta.> Marx per primo riderebbe di questa buffa pretesa degli epigoni suoi di voler arrestare la storia della dottrina sociale in genere, e socialista in specie, ai parti del suo cervello: Mosè e a Giosuè gli «arresti» piú sensazionali della storia;> egli, che forní l’esempio piú tipico di ribellione contro le posizioni tradizionali, acquisite, del suo tempo. L’esempio di Marx giovinetto, ecco la migliore difesa contro coloro che ci accuseranno di lesa patria marxista.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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