Pagina (131/184)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non rivendicano essi la rappresentanza specifica delle esigenze e delle idealità della intera classe lavoratrice? Come dunque possono esitare nell’accettazione piena di un criterio di lotta politica che è diretto, tosto o tardi, a dar loro il potere nelle mani, e che a priori legittima tutte le loro rivendicazioni?
      Nessuna riforma sarà abbastanza audace, pur che riceva l’adesione della maggioranza, sollecitata coi mezzi della propaganda. Nessuna trasformazione sarà troppo radicale, purché si appoggi su uno stabile consenso. Il problema dei problemi, per tutti i partiti socialisti, diventa ormai quello di darsi un programma che possa soddisfare le necessità di una maggioranza organica delle popolazione dei rispettivi paesi.
      Coll’affidarsi al metodo democratico nessuno crede di espellere miracolosamente la violenza dalla storia, né si culla nella illusione che la borghesia si rassegni placida al tramonto. Non è all’indomani di una cosí tragica guerra, non è all’indomani dell’esperienza fascista, che si può pensar questo. Nessuno può escludere che la borghesia, o la frazione piú retriva di essa, terrorizzata dalla marea proletaria che sale implacabile, stretta nella morsa di un moto operaio reso formidabile proprio dal suo gradualismo, dalla saggia adesione alla realtà del suo tempo e dal rispetto dei metodi legali, ricorra alla sopraffazione armata. Ma, si badi: 1) la borghesia non è un blocco uniforme; molto piú spesso di quanto non si creda la sua pretesa unità è un sogno di astrattisti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184