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      I partiti, quando salgono al potere, non debbono governare per sé, ma per tutti, acquistando un valore di universalità. Sulla base di un programma di classe il socialismo in Italia né avrà una maggioranza, né avrà il potere. Esso dovrà prepararsi a dilatare il suo fronte a tutta quanta la classe lavoratrice, e a governare in nome di un valore – il lavoro –       Anche da questo punto di vista sarebbe augurabile il sorgere di una nuova formazione politica. Non essendo piú legata formalmente al passato, essa sarebbe assai piú sciolta da ogni obbligo di coerenza coi programmi e metodi antichi, e potrebbe piú liberamente elaborare, sulla base delle straordinarie esperienze del quindicennio, un programma rinnovatore.>
     
     
      Appendice: I miei conti col marxismo
     
      Li vado facendo da parecchi anni sotto la scorta di molti nemici e carabinieri dottrinali, in compagnia di pochi eretici amici. Voglio renderne conto qui prima di tutti a me stesso, poi a quei miei compagni di destino che non credono terminate alle Alpi le frontiere del mondo.
      Sarò chiaro, semplice, sincero e, poi che i libri mi mancano, procederò per chiaroscuri senza i famosi «abiti professionali» e i non meno famosi «sussidi di note».
      Intanto, chi sono.
      Sono un socialista.
      Un socialista che, malgrado sia stato dichiarato morto da un pezzo, sente ancora il sangue circolar nelle arterie e affluire al cervello.


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Socialismo liberale
di Carlo Rosselli
pagine 184

   





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