Pagina (26/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      I pittori Galliari, che non s'interessavano gran fatto alla musica, nell'ora che danzava la Gaudenzi, erano assidui ad osservarla, stando fra le quinte; e noi abbiam veduto un disegno a penna d'uno di loro, dove è ritratta la celebre danzatrice in costume di Dejanira, adagiata su d'un letto di cespugli, in preda al dolore. Quantunque però, nel massimo imperversare dell'arte barocca, ella avesse tanta purezza di atteggiamenti, non aveva il coraggio di omettere l'entrechat propriamente detto, perchè voleva far tacere le ballerine rivali, le quali, se ometteva la capriuola, l'accusavano di poca agilità nelle gambe. - Sapeva dunque soddisfare in un punto e alle esigenze legittime della bellezza assoluta, rivelando forme d'indescrivibile perfezione, e ai capricci della moda, e alle pretese dei compositori. - Del resto, se ella era abilissima come danzatrice, riusciva inarrivabile come attrice, e sapeva provocare il vero orror tragico, quando, nell'ultima scena del ballo, mentre Ercole ardeva nella camicia funesta, ella entrava come forsennata, e, non potendo reggere allo spettacolo straziante, si uccideva. Se non che tutte le sere doveva risuscitar tosto per uscire al proscenio (non si potevano contar le volte), a ricevere le dimostrazioni di un pubblico che andava in delirio; e, dopo calato il sipario, il palco scenico abusivamente era invaso dai giovani zerbinotti, che recavansi a farle tributo dei loro omaggi e a lasciarle un tappeto di rose e viole sul pavimento del camerino, dov'ella gentile e spiritosa e vivacissima dava belle parole a tutti, e occhiate che parevano significare quel che non volevano dire.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Galliari Gaudenzi Dejanira Ercole