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      - Quando poi considero, continuava donna Paola, il vostro ingegno e il vostro sapere straordinario, per cui siete un'eccezione tra le donne; tanto più mi accorgo che, nella solitudine della vostra nuova virtù, assai compensi potrete trovare alla vita.
      - Questo straordinario sapere, rispose la contessa, che il mondo m'invidia, è troppo poca cosa, donna Paola, per poter riempire il vuoto e il tormento della mia vita avvenire, credetelo a me. Io so d'esser tenuta orgogliosissima; ma, invece, non v'è nessuno che possa fare di me stima più severa di quella che faccio io stessa. Una donna non deve penetrare nel campo delle gravi discipline, dove improvvidamente io fui spinta, se non a patto di possedere un ingegno sterminato, un ingegno che possa essere un'eccezione anche tra i virili intelletti. Io ho imparato quello che mi fu fatto insegnare, prima per obbedienza, poi per puntiglio e per costanza di volontà; ma ora la mia indole di donna mi fa cadere spossata sotto il peso della mia inutile dottrina; perchè qui dentro ci sono passioni, donna Paola, che, se fossero svampate nella prima adolescenza, mi avrebbero lasciata ancor libera di me; ma invece, trattenute indietro, inconsapevole io stessa, dall'ordine dei miei studj e della mia educazione, ebbero campo di farsi più forti nel lungo riposo; ed ora che trovarono un'uscita, scoppiarono con tanta violenza, che il mio cuore non può fermarle, non può sopportarle più; onde ormai tremo e temo di me stessa.
      E fece una lunga pausa.
      - Guardate invece, seguì poi, quell'ammirabil donna di Gaetana Agnese.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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