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      E, in tale avversione, Lorenzo non aveva nè modo nè misura; e quantunque ricevesse le sue impressioni dalla realtà che lo circondava, pure, trascinato dall'imaginazione, o infervorato dallo sdegno, della società di allora faceva piuttosto la caricatura che il ritratto.
      Avveniva pertanto che se, per esempio, raccontavasi qualche bell'atto generoso di un qualche nobiluomo, egli se ne rodeva come di una causa perduta, e cercava cento modi per offuscarlo; e invece, se taluno della bassa plebe si fosse distinto per un qualunque nonnulla, ei ne menava sì lungo scalpore, da provocare lo spirito di contraddizione anche in coloro che pur la pensavano al pari di lui. Era insomma un uomo irrequieto, e che malissimo s'adagiava nel suo tempo. - Ma, di tali uomini, in quel momento critico della metà del secolo passato, ne eran nati parecchi, non si sapeva come, in molte parti dell'Europa. Eran come quelle nuvolette bigie che si mostrano a grandi lontananze e a vari punti dell'orizzonte su di un cielo tutto sereno di un giorno d'estate e d'affannosa caldura; nuvolette che sembran comparse a caso e per dileguarsi tosto; ma che, invece, s'avvicinano grado a grado e, nell'avvicinarsi, s'ingrandiscono finché, a un tratto, tutto il cielo non è che una nuvolaglia sola, e intanto il sordo brontolìo del tuono si fa sentire in lontananza.
     
     
      II
     
      Codesti curiosi mortali che, dotati d'intelligenza eccedente la sfera comune, non poteano trovarsi bene nel loro tempo e ne sentivano la pesantezza, non sapeano ancora, al punto in cui siamo con questa storia, quel che si volessero.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Lorenzo Europa