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      Dopo il corso pranzeremo, se vorrete, tutt'insieme; dopo si andrà all'opera, dopo alla festa in maschera. Quante faccende in un sol giorno!... domani poi, se non volete andare alle vostre case per dormire un pajo d'ore... potete dormir qui tutti da me... perchè domani è un altro giorno pieno zeppo di faccende... e ci converrà non perderci di vista...
      - A dormir qui, va bene, entrò a dir uno, ma non si vorrebbe che ci trattassi come hai fatto col podestà di Chioggia: perchè siamo ancora in febbraio.
      - Che cosa ha fatto al podestà? domandarono allora tutti ad una voce.
      - Ma come? non la sapete?
      - Io no.
      - Nemmeno io.
      - Racconta.
      - Raccontate.
      - È un fatto molto semplice; fu l'anno scorso, quando ho passato quegli otto giorni, al carnevale di Venezia... che gli alberghi erano zeppi al punto, che a trovar un letto era come trovar un tesoro. Io però ne avevo trovato uno allo Scudo di Francia, sebben mi costasse un occhio. Ora sentite questa. Voi sapete il dispetto che provo a trovarmi a tu per tu con una persona non conosciuta; figuratevi poi quando si viaggia, e si è in una camera da letto. - Ebbene, a una cert'ora, quando l'albergo era tutt'occupato dal primo all'ultimo piano, dalla prima all'ultima stanza, viene da me l'oste. Forse perchè io era il più giovane di quanti eran là e gli avevo ciera da buon figliuolo, e mi dice: - Signore, è arrivato il podestà di Chioggia, e vuole alloggio.
      - Buon pro gli faccia, gli dico, doveva arrivar prima il podestà. Cerchi una gondola e dorma la sua notte sotto il felze.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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