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      Ma noi, che non abbiam voglia di attendere a ciò, lasceremo passar l'ora del corso, per recarci invece in piazza del Duomo al caffè del Greco, dove il pittor Clavelli a un'ora di notte stava aspettando il sig. Lorenzo Bruni, che venne di fatto a pigliarlo puntualmente, e a condurlo al teatro Ducale.
      - Vi basterà osservar dalla platea, disse il Bruni al pittore, nel far la via, o sarà necessario salire sul palco scenico?
      - Farà bisogno della platea e del palco scenico, perchè, a condurre la cosa in modo che l'arte si confonda colla realtà, conviene pigliar tutte le misure.
      - Andrete dunque in platea e sul palco scenico. Conoscete i fratelli Galliari, quelli che dipingon le scene? -
      - Li conosco benissimo; ma se non mi vedranno, vi sarò obbligatissimo.
      - Perchè?
      - Perchè è bene che la cosa stia fra voi e me; so quel che dico... l'ordinanza parla chiaro; e fu gran tracollo per me, vedete, quella benedetta ordinanza! fate conto che ne' carnevali passati io arrivassi a guadagnar sino a cento zecchini veneti, tanto che avevo lasciato da una parte la pittura di chiesa, che è la gran pittura, per dir la verità; ma col pane non si scherza... e questi curati di campagna credono di sciupare il pane dei poveri a dar da mangiare a' pittori, segnatamente se son giovani e non han nome.
      - Abbiate coraggio, amico, e se mi servirete bene, farete poi il ritratto intero della ballerina Gaudenzi.
      - Oh che fortuna sarebbe! sento che è una gran bellezza! una bellezza famosa! Se il ritratto mi riuscisse, tutte le dame di Milano verrebbero da me.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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