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      - Ti farà meraviglia ch'io mi trovi qui? Ma oggi verrà il conte... e sentirai da lui... or non è tempo a perdere... e fa attaccare i migliori e più veloci cavalli che hai nelle stalle... e dammi un uomo. - Il castaldo obbedì anch'esso prontissimo, per quante congetture facesse. - La carrozza fu tirata fuori, i cavalli attaccati, l'uomo fidato fu tosto in serpe colla sua frusta disposta alle battiture. - Donna Clelia intanto aveva scritta una lettera, che, fatto chiamare un contadino, della cui incapacità a leggere e a scrivere volle prima assicurarsi, gli consegnò, perchè la ricapitasse al curato di Santa Maria Podone. - E il contadino era partito sotto gli occhi stessi della contessa, e senza che il castaldo potesse veder la lettera, dopo ciò la contessa erasi levate le gioje, che mise in un fazzoletto; poi si sciolse i capegli, li abbassò, li rese meno appariscenti, e li nascose in un velo nero che si fece dare dalla moglie dell'agente; raccolse infine al possibile la coda del vestito azzurro ricamato in argento e si avvolse tutta come potè meglio nel domino, adattandoselo alla vita come un vestito comune; e così stranamente acconciata, chè il tumulto de' pensieri gl'impediva d'avere il capo a tali cose, salì finalmente in carrozza, dicendo forte al cocchiere: Ponte san Marco. La casa V... aveva un vasto tenimento tra questo luogo appunto e il lago di Desenzano, e se la contessa si diresse a quella volta non fu per altro motivo che perchè era quella la terra più lontana dei possessi di casa V... Il viaggio durò tutto quel giorno e il successivo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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