Pagina (177/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Quanti giovani, anche inclinati al puritanismo, furono tratti in insidia dalla bianca luna confederata ad una gondola nera, dal cui felze, ove penetrava un suo raggio malizioso, uscì il suono di una qualche voce vellutata o flautata, come vi par meglio, perchè le voci femminili a Venezia, quando si sentono nel canale o nel rio, subiscono, non sappiamo perché, una specie di trasformazione, e infondono un suono che non ha riscontro in nessun'altra delle città a noi note.
      Ma lasciando le gondole e le voci flautate, chi vuole a Venezia godere la luna senza pericoli, non la contempli che quando ella s'interessa all'incremento delle belle arti; allora egli si rechi a metà Piazzetta, e la osservi quando il suo raggio attraversa le vetriate dei due finestroni che coincidono all'angolo del palazzo Ducale; e si fermi sotto al campanile quando il disco di essa, rompendo, quasi diremmo, sul massimo suo vertice, sembra sciogliersi in raggi infiniti, che piovono da quel punto come una cascata di luce; e ascenda al ponte della Paglia a vedere come il contrasto del suo bianco raggio che taglia sui marmi anneriti, accresca l'incomparabile bellezza dal lato del palazzo del Doge, che risponde al ponte de' Sospiri; e passi al ponte dell'Arsenale a guardare al suo lume i leoni portati a Venezia dal Peloponnesiaco, i quali vegliano alla custodia di quell'edificio da cui uscirono tante navi coraggiose e fortunate; e trasvolando più lungi in gondola, entri nel rio de' Zecchini a vedere i ruderi di palazzi abbandonati; o passi davanti a S. Giovanni e Paolo, od agli avanzi del convento de' Serviti, dove meditava il prodigioso Fra Paolo; e se gli cresce il tempo, non ommetta il tempietto di Santa Maria de' Miracoli, che direbbesi trasportato a Venezia da uno svolazzo di cherubini fatti architetti; e osservi da vicino il giuoco dei tre ponti, dove la luna si sbizzarrisce in mille modi con quelle arcate e collo specchio di quell'acqua; e di qui ritraendosi e vogando altrove, si prolunghi fino al rio San Polo, a vedere il contrasto che produce la luna colle onde d'acciajo e coi palazzi gotici che sembran di pietra di lavagna, e, colle fiamme che trapelano dalle finestre sparsamente, mentre il fondo stacca sul cielo azzurro e stellato il vetusto campanile di Santa Maria de' Frari.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Venezia Venezia Piazzetta Ducale Paglia Doge Sospiri Arsenale Venezia Peloponnesiaco Zecchini S. Giovanni Paolo Serviti Fra Paolo Santa Maria Miracoli Venezia San Polo Santa Maria Frari