Pagina (183/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il marchese vietò ai due servitori di raccontare il fatto in pubblico, e per qualche tempo continuò il salario al giovane Suardi, il quale, trovandosi ozioso e fuggito da tutti, ognuno può pensare come potesse avviarsi al ravvedimento. Se non che, nell'occasione di una corsa straordinaria avvenuta a Milano tra i lacchè delle varie città di Lombardia, essendo quei di Milano, per esser mancato l'intervento di lui, rimasti gli ultimi, con grave offesa della gloria municipale, il giovane Galantino si offerse allora di battersi coi tre lacchè vincitori, i quale eran di Brescia, di Cremona e di Lodi; e la sfida andò di maniera, che la gloria di Milano riuscì per virtù sua a rimettersi al primo posto, tanto che egli ricevette doni da tutte le parti, e si rifece in gala. - Inoltre, per quella vittoria, un gran signore di Napoli, che era venuto allora a stare a Milano, prese il Suardi al proprio servigio, benchè dopo pochi mesi lo avesse licenziato, onde il giovane ritornò presto alla vita scioperata di prima. - Ora la contessa Clelia aveva veduto molte volte quel giovinetto lacchè, e anch'essa, pur nella sua severità scientifica, aveva applaudito e di cuore a' trionfi di lui, come avean fatto tutte le dame alle quali, com'è naturale, doveva essere simpatico quel giovane così bello e così alacre. - È dunque facile a comprendere come, ad onta del veladone di broccato e dei due orologi e delle ricche trine e della parrucca ad ala di piccione e del cappellino a tre punte listato d'oro, e di tutta quella trasformazione, dell'abitino succinto di lacchè all'abitone prolisso di gentiluomo, a lei facesse colpo quella figura e quella faccia veduta tante volte; faccia caratteristica quant'altra mai, perchè ad un profilo finissimo, ad una bocca quasi da fanciulla, ad un incarnato bianco e rosato, che parea quello di una educanda non ancora trilustre, facean contrasto due occhi neri, vivacissimi e pieni di fuoco, ma d'un taglio così traditore e d'una luce tanto sinistra, che a lungo lasciava disgustato chi lo guardava.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Suardi Milano Lombardia Milano Galantino Brescia Cremona Lodi Milano Napoli Milano Suardi Clelia