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      Pur d'una cosa trovo che è mio dovere l'esaudire i suoi desiderj; perchè, se la signora contessa conosce la famiglia Zen e ne ha preso a proteggere la bella figliuola, io mi asterrò da questa pratica, sicuro per altro di far un gran dispiacere alla ragazza, del qual dispiacere voglia ella, signora contessa, pigliarsi tutta la responsabilità.
      Donna Clelia non rispose, e il Galantino si licenziò, grazioso, sorridente e gajo, in apparenza, come un damerino a cui la dama adorata gli avesse detto di sperare.
      Quando la contessa rimase sola, chiamò il servitore cui raccomandò di non lasciar mai più entrare quel signore, poi si mise a fare tra sè e sè una consulta su ciò che gli restava ad operare in quella circostanza.
      Pensò a quello strano e quasi inverosimile concordo di accidenti, pel quale, in un modo lontanissimo da tutte le previsioni imaginabili, venne a scoprire, o credeva almeno, l'uomo che era fuggito in quella notte fatale dalla casa F... e da cui era nato tutto il parapiglia. - Per quanto però ella ne tenesse la convinzione, e a sè stessa avesse potuto giurare che il Galantino e non altri era l'autore del trafugamento; pure rifletteva che la convinzione morale è una cosa troppo lontana dalla certezza fisica, per poter così di leggieri mettere nelle mani della legge inesorabile un giovane che, per quanto fosse tristo e avesse tutta la capacità a quel delitto, pure non si poteva assolutamente escludere dalla possibilità la sua innocenza in quel caso speciale. Considerava poi che non era facile a trovare la cagione verosimile del trafugamento consumato da quell'ex lacchè di casa F...; perchè e documenti scritti e testamenti non avevano nelle sue mani nessun valore utile per lui.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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