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      - Il partito, il lettore se ne avvedrà facilmente, era stato preso un po' tardi, se mai il destino avea fermato di far succedere qualche sventura, ma la presenza di lui potea però tornar sempre di vantaggio. In ogni modo, per l'onore della famiglia, quel viaggio del giovine conte A... era un atto di dovere, e ciò bastava per far tacere il mondo e perchè egli fosse creduto un uomo di cuore.
      Ma intanto che il giovine conte A... si affretta verso Venezia abbiam l'obbligo di recarci a prendere informazioni sullo stato delle cose relative al fatto di Lorenzo Bruni.
      Il governatore conte Palavicino, messo in cognizione dell'indole genuina del fatto, mandò a chiamare il presidente del Senato; questi espose al ministro che essendo messo ad arbitrio del Senato stesso la misura della pena per la contravvenzione all'ordinanza sulle maschere-ritratti, e una tale misura essendo tassativamente determinata nell'ordinanza stessa dai sei mesi agli anni due, a seconda del caso; per quanto, disse il presidente, tutte le circostanze depongano a favore del costituito, pure non si poteva mandarlo assolto perchè la contravvenzione era stata compiuta; e solo era il caso di applicare al costituito la minor pena di sei mesi, che, giusta la più ragionevole interpretazione, era precisamente la misura voluta per la semplice contravvenzione materiale della legge senza intenzione criminosa. Il conte governatore parve soddisfatto di ciò, ma non già la Gaudenzi; la quale, allorchè le fu annunciata una tale determinazione, diede in lagrime disperate e si recò nuovamente da donna Paola, onde si degnasse accompagnarla di nuovo dal governatore.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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