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      Tanto il conte che il Rotigno avevano conosciuto il Galantino per una faccia sola, per quella della ribalderia, dell'audacia e della miseria; ma non sospettarono affatto quella dell'ingegno, dell'acume e dell'astuzia naturale. Davvero che non s'era adempiuto per parte del lacchè alla più grave delle condizioni. Ma dieci milioni erano guadagnati, il fatto era corso tanto bene, che pareva espressamente comandato dalla fortuna. Il capriccio del lacchè poteva essere un capriccio senza pericolo di conseguenze gravi, e del resto anch'esso era interessato a tacere. Non si pensò dunque ad altro che a dar corso alle faccende domestiche, e giacchè solo il conte era chiamato all'eredità, a procacciare gli opportuni provvedimenti per andare al possesso di essa.
      Per tutte queste circostanze adunque, ci pare sia facile a capacitarsi del terribile effetto che dee aver fatto sull'animo del conte F... la notizia inaspettata della cattura; ella veniva a dire in conclusione, secondo le consuete risultanze de' processi, che fra pochi giorni tutto sarebbe stato palese, e, insieme coll'edificio che veniva a crollare dalle fondamenta, il decoro del casato, il decoro apparente, già s'intende, veniva ad essere oscurato per sempre. La vivacità lieta che il conte mostrò a' commensali quando la notizia venne annunciata, e le parole che pronunciò non erano state che un effetto dell'esaltazione della paura e dell'astuzia istintiva e quasi meccanica che ha chiunque per trarre in inganno gli astanti intorno a cosa che vuolsi tenere nascosta e si trema possa venir palesata pur dal menomo turbamento esterno, dal colore mutato, dalla voce indebolita.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Rotigno Galantino