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      Questi si alzò. L'attuaro fece un cenno ai due sbirri che stavano dietro le spalle del Galantino; ed essi, presolo per le braccia, lo trassero fuori di quella sala per condurlo nella vicina, dove soleva darsi la corda. Il senator Morosini, il capitano, gli altri entrarono anch'essi in quel tristo camerone, e si posero a sedere, rinnovando in prima l'attuaro al Galantino l'esortazione di dire la verità, poscia accennando agli sbirri di fare il loro dovere.
      Questi, avendolo pigliato di sorpresa, gli levarono il vestito e il panciotto, e l'afferrarono per le braccia, traendolo presso la corda che pendeva dalla carrucola.
      Il volto del Galantino che, siccome dicemmo, s'era da qualche tempo fatto pallido, si caricò allora improvvisamente di un rosso cupo che gl'invase la fronte e gli orecchi; e l'occhio, naturalmente bieco e serpentino, vibrò sugli sbirri uno sguardo così infuocato di furore, che fece un'impressione strana sugli astanti; poscia, flessuoso e forte come un leopardo, diede uno squasso irresistibile ai manigoldi, avventando loro bestemmie a furia. Per un istante fuggevolissimo ei si tenne disciolto, ma i manigoldi lo ripresero e, ad un cenno dell'attuaro, altri due sorvennero ad ajutare i primi. Ned egli perciò si ristava dal dare squassi formidabili. La camicia, slacciata e laceratasi in que' forti sbattimenti, metteva a nudo collo, petto, braccia. La chioma, sollevata e scomposta e gettata or da un lato or dall'altro della testa in movimento assiduo, or copriva or lasciavagli scoperto il viso.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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