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      Collochiamoci dunque in alto, e volgiamo l'occhio ad osservare le molteplici macchiette delle figure che stanno e s'agitano e formicolano al basso.
      Gettiamo lo sguardo nella camera di ricevimento di donna Paola, e la vedremo impegnata in un dialogo seriissimo con una dama, dell'età press'a poco come la sua, e che è la contessa Arese, conservatrice del monastero di san Filippo Neri.
      E se dopo gli occhi, vogliamo far lavorare gli orecchi, ecco quel che al lettore potrà giovare per conoscere di che si tratta. Così dunque sta parlando la contessa Arese:
      - Io ho creduto bene, donna Paola, di renderla avvisata di questa grave circostanza. La fanciulla è troppo bella, vivace e troppo ardente, perchè la si possa trattenere più oltre in mezzo alle altre educande, e tanto più con quell'inconveniente che le ho detto. D'altra parte, proibirle di passeggiare in giardino insieme colle sue compagne, prendere per lei misure particolari, sarebbe un gettare lo scandalo nel convento, sarebbe mettere in allarme tutti i parenti delle fanciulle... Giacchè dunque la ragazza è già per varcare i quindici anni, io sarei di parere che vostra signoria, nella sua saviezza, la levasse di là, e la tenesse qui sotto ai suoi occhi.
      - La ringrazio, contessa, dell'avviso e del consiglio, risponde donna Paola; ma non è cosa che si possa fare con precipitazione. Se colui, ch'ella dice, ha fatto acquisto della casa e del giardino contiguo al convento con manifesta intenzione di gettare insidie alla ragazza, mi pare che all'amministrazione del convento, pel pericolo a cui potrebbero essere esposte tutte le monache e le educande in conseguenza di questa comunicazione immediata coll'altrui dimora, potrebbe far murare una cinta ed isolare il monastero affatto.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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