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      E un tal ordine venne di fatto eseguito puntualmente; chè il giovine Baroggi era di quella tempra d'uomini che ponno dubitare a lungo prima di accettare un incarico; ponno anche averlo accettato contro la propria convinzione: ma una volta che hanno promesso di mandarlo ad effetto, non disputano più se sia buono o cattivo, onesto o turpe, utile o dannoso; si dimenticano delle proprie persuasioni e di se stessi, non da altro sollecitati che dal desiderio di farsi riconoscer degni dell'altrui fiducia. Avea insomma le qualità d'un perfetto soldato, il quale può disapprovare una battaglia, una mossa strategica, ma si lascia tagliare a pezzi piuttosto che mancar menomamente ad un comando ricevuto; con tali norme erasi comportato infatti nella sua condizione di sotto-tenente della Ferma; disapprovava quell'istituzione, e vituperava le malversazioni legali; ma quando al confine comandava un picchetto di guardie, i contrabbandieri avevano con lui un malissimo giuoco. Allorchè dunque il piccolo esercito che era sotto la sua direzione fu alla soglia della porta del convento, la prima cosa fu di posare due guardie rappresentate dal loro fucile, ai due lati di essa; poi il primo commesso, seguito da tutti gli altri, entrò nel camerotto della vecchia custode del convento, che trasalì nel veder quell'uomo seguito da tanti altri armati. Ma il commesso, alla vecchia che, per un movimento istintivo, si alzò da sedere e fece alcuni passi per piantarsi in luogo da sbarrar loro l'entrata:
      - Siamo i commissarj della Ferma, precedeteci, chè vogliamo parlare alla madre priora del convento.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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