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      Chi andava da una parte, chi dall'altra; chi stava origliando presso l'androne dov'erano entrati i perquisitori; chi, salito che fu il Baroggi coi compagni e colle tre suore nella parte superiore del monastero, tenne lor dietro per non saper vincere la curiosità; chi si recava a domandar della salute della madre superiora; chi, tra le giovinette più ottuse, più apatiche e più sensuali, giacchè era l'ora della cena, aveva messo il piede in refettorio, sollecitata dal giovanile appetito che non lasciava scorgere al mondo cosa veruna, la quale avesse maggior importanza d'una buona minestra; chi tra le più maliziose e ribaldelle s'ingegnava a far chiose astute ed epigrammatiche sull'avvenuto. Solo Ada non faceva parte nè dell'una nè dell'altra schiera.
      Da molti e molti giorni ella avea cessato di mettere in comune i proprj coi pensieri, colle cure e colle abitudini infantili delle compagne. Ella avea smarrita l'allegria delle amiche spensierate, avea perduto l'appetito delle amiche prosperose e placide; non sentiva la tentazione d'imitare le più astute e le più riottose; in una parola, non trovavasi più in monastero che colla presenza materiale, perchè col pensiero e col cuore trovavasi assiduamente altrove.
      Da alquanti giorni non aveva potuto vedere il giovane Suardi, perchè, siccome sa il lettore per le parole che la nobil conservatrice del monastero disse già a donna Paola, era trapelato qualche vago sospetto alle monache maestre, e queste, tenutala d'occhio, non l'avean mai lasciata sola; però la fanciulla si crucciava, e continuamente andava almanaccando sul modo di poter eludere quell'assidua vigilanza.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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