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      Tanto s'infiltra ovunque il perfido amor proprio, e, quand'è offeso, mette il turbamento persino negli atti di carità!
      Ma tornando ai fatti, donna Paola, affannata ed ansiosa, salì le scale preceduta da tutti gli altri. Il servo gallonato della contessa Arese era in anticamera, e con esso un servo di donna Paola, alla quale e l'uno e l'altro contemporaneamente dissero:
      - La signora contessa Arese è nella sala di ricevimento.
      Il rumore dei passi e delle voci fecero alzare la contessa dal seggiolone, ove erasi messa per meditare la formola migliore da dare al tristo annuncio, di modo che, quando donna Paola entrò, quella gli moveva incontro:
      - Qual grave motivo vi ha costretta a venire da me in ora così tarda?
      La voce di donna Paola, la qual non s'era per nulla turbata quando il Parini le aveva narrato il fatto di suo figlio, tremava nell'esprimere quella domanda.
      Un vago presentimento l'affannava e, per di più, vedevasi innanzi una donna colla quale non s'era mai trovata d'accordo un momento solo. V'hanno persone che, relativamente o assolutamente, nella faccia, nei modi, nelle parole, serbano un'impronta indefinibile che arrovescia l'anima di chi, senza volerlo, è costretto a trovarsi con esse. E donna Paola era precisamente in questa condizione al cospetto della contessa, e per quell'impulso naturale ed invincibile dell'antipatia, la quale spesso è un'ingiustizia, ma qualche volta è pur salutare come l'istinto; ed anche perchè sapeva come l'Arese, di cheto e sott'acqua, fosse la sua perpetua avversaria, e si adoperasse a mantenere contro di lei i rancori delle dame vegliarde sue degne consocie, e soffiasse astutamente nelle ire, velate di pretesti devoti.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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