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      Ed ora vi debbo dire, che, dacchè il monastero di san Filippo Neri fu eretto dalla sua pia fondatrice, la vigilanza fu sempre così esemplare che non è mai avvenuto che scomparissero o vi si trafugassero fanciulle. L'esimia signora che vi ha preceduto nell'incarico di proteggere quel sacro asilo, lo mise in tanta floridezza, che da tutte le parti del Ducato fu una gara il mandarvi ad educar fanciulle. Ora è sotto la vostra tutela, ed è per la prima volta che avviene una sventura di tal fatta, una sventura la quale non può ascriversi che a disordine di regolamento, a incompleta sorveglianza, a incapacità tollerata nelle superiore, alla insufficiente custodia del luogo, cose tutte di cui voi, voi sola dovete render ragione... Ed ora che diremo, che dirò io a quella povera contessa Clelia, la cui vita travagliata e, adesso, di tutto sacrificio, non aveva altro conforto che l'esistenza di quella sua unica ed angelica figliuola?... che le dirò io? con che parole le scriverò? Ah!... avrei voluto morir prima, piuttosto che sentire una simile disgrazia...
      E così dicendo, cadde spossata sulla seggiola.
      - Condono al dolore, disse la contessa rivolta agli astanti, dignitosamente burbanzosa, l'amarezza delle sue espressioni; e additava donna Paola; ma nè la conservatrice del monastero nè la priora, nè le suore maestre potevano rispondere dell'ordine consueto del monastero in una notte di tanto trambusto. Chi poteva prevedere una perquisizione in convento?... chi, e fu il peggio, la venuta di que' giovani armati che tramutarono il monastero in un campo di battaglia?


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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