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      - Gli avevo già detto a Lodi che a Milano avrebbe potuto parlarmi liberamente. Però venga e tosto.
      - Sapete la disgrazia da cui è afflitta la contessa, soggiunse donna Paola; cento cose abbiam da fare nella giornata. Dunque sarebbe necessario che venisse qui subito.
      Il Baroggi, a quelle parole, sapete la disgrazia da cui è afflitta la contessa, divenne rosso come una bragia; cosa che diede nell'occhio a donna Paola ed anche alla contessa, la quale sommessamente disse alcune parole a donna Paola.
      - Sì... è il figlio della povera Baroggi, rispose quella ad alta voce. Ma, a proposito, da che dipende che vi vedo in abito civile?
      - Fu per rispetto a questa casa che ho messa giù la casacca da finanziere. Anche questo è stato un desiderio del signor Suardi.
      - Ma siete a' suoi servizj?
      - No: bensì la mia professione porta che molte volte debba trovarmi con lui; egli ha della bontà per me e per la povera mia madre. Se dunque mi dà qualche incombenza, non mi faccio pregare ad eseguirla.
      Donna Paola si alzò a queste parole, quasi che una molla le avesse dato la spinta; ed era infatti un movimento comunicatole da un pensiero improvviso che era già per tradursi in una domanda al Baroggi; ma si trattenne, e dandole tosto di svolta:
      - Affrettatevi dunque; dite al signor Andrea Suardi che la signora contessa lo sta aspettando. Affrettatevi.
      Il Baroggi s'inchinò e partì.
      Quando fu uscito:
      - Costui sa tutto di certo, osservò donna Paola, e forse ha prestato mano al trafugamento. Egli è un sotto-tenente delle guardie di finanza al servizio della Ferma.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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