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      .. oh che caso!... Ma io però doveva tacere... Ah doveva tacere... Ho fatto un'azione infame a gettar quel sospetto... perché poi i beneficj son sempre beneficj, e chi ci cavò di miseria fu lui... Guarda un po' se quella maledetta faccia del conte Alberico, impiastrata di belletto come se fosse quella d'una ballerina, ha sentito un'oncia di compassione per noi? Or che sarebbe stato se il Suardi non fosse venuto?... eppoi non sono io quello a cui egli ha dato e da danari e soccorsi... È però anche vero che io ho parlato a mezza bocca, e chi parla a mezza bocca può sempre dar del matto a chi pretende d'aver capito troppo. Pure doveva tacere. Ho fatto una cattiva azione; ma come resistere alla tentazione di scoprir terreno su di ciò che più di tutto deve interessare la mia esistenza? Perchè un mistero c'è, e il testamento del marchese qualcuno lo ha di certo; ed io dovrei essere uno dei più ricchi del ducato, con carrozze e cavalli... se...
      E l'occhio del giovane Baroggi, mentre pensava queste ed altrettali cose, si fermò sulla sciabola appesa al muro per la tracolla di pelle gialla; e dalla sciabola a contemplare un ritratto appeso là presso, ed era quello di sua madre quand'era giovane; e il raggio della candelaccia di sego che diradava di poco l'oscurità della stanza, ammorbandola di odor grasso, si rifranse nelle grosse e poche lagrime che lentamente calarono in quel punto sul volto al Baroggi; e così stando in sui gomiti e colla testa appoggiata al muro che faceva di spalliera al letto, tra una borsa di pelle donde spuntava il calcio di due pistole, e una borsa di tabacco, grado grado si riassopì in un sonno affannoso.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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