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      .. e mi pare che donna Paola Pietra non avrebbe messo male. E in fatti, se si considera la cosa da tutti i lati possibili e con tutta la tranquillità imaginabile, ed anche concedendo tutta la tara ai fumi del sangue patrizio... la mia pretesa è onesta... nè solo onesta, ma necessaria... Se io avessi fatto portar via la fanciulla per un mio gusto scellerato... via... non ci sarebbe scusa... Ma quel caro angelo divino... quel fiore così bello, così puro e fragrante si è piegato verso di me, per un movimento spontaneo, e comunicatogli, non è possibile dir di no, da una forza che, se non è precisamente il destino, dev'essere certo qualche cosa che gli somiglia... Io suo marito... ed ella mia moglie... O guarda come questa idea mi fa arrossire del mio passato, e mi mette addosso una smania di poter diventare il re dei galantuomini! Ma no, questo maledetto bue catalano colla corona a nove punte deve aver il diritto di mandar tutto al diavolo! Questa idea mi mette addosso l'inferno, e arrivo ora a comprendere come per un'idea si può diventar matti!
      E parve che un diavolo azzurro, sentite le ultime parole del Galantino, e volando da Pantano alla contrada non discosta dov'era il palazzo V..., recasse quelle stesse parole nella stanza del conte in quel punto, per gettargliele sgarbatamente in faccia. Onde il conte, come riscosso da un sogno perverso, balzò ritto sul letto a mezza vita, e:
      - Stupido sfrontato! quasi gridò. Domani la vedremo, e sentirai come pesa il bastone di un mio pari.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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