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      Perchè sei diventato ricco, facendo il birbone, neppur di nascosto, ma in piazza e di pien meriggio, osi chiedere la mano di quella che dee portare il mio nome! il mio nome, per Dio... Scommetto che dacchè al mondo ci son padroni e servi, patrizj e plebei, non s'è mai data un'impudenza com'è questa. Un giovinastro nato in una stalla, processato per ladro... Ahi l'ira che ne provo è tale che se non arrivo a farlo in pezzi questo scellerato inaudito, e a dare un esempio solenne, io scoppio; per verità, ch'io scoppio! e la fanciulla ha a trovarsi in suo potere?... e di necessità si ha ad aver la pazienza di tacere e di dissimulare per timore... Ah! questo è troppo. Ma io ammazzerò la fanciulla, piuttosto che vederla contaminata da un matrimonio simile... Che maledetto destino è il mio!... e mi dev'esser venuta in petto da non so dove tanta predilezione per quella figliuola! e per amor suo ho potuto lasciarmi strappar la promessa d'andar domani là dov'è la contessa... Oh che caso, che scandalo!... e come ne parlerà e ne sparlerà il mondo... Ma tanto peggio per quell'abbominevole lacchè ch'io stritolerò sotto ai piedi, come si fa coi rospi, quando si va a caccia in palude, e ci striscian sugli stivali. Voglio dare un esempio io, un esempio voglio dare.
      E pensando e dicendo questo, e tra per l'ira e tra pel caldo non potendo star sotto coltre, ne uscì, non possiam dire ne balzò fuori, perchè la sua grande e forte corporatura non gli concedeva troppa agilità di movimenti; e messasi la veste da camera, si diede a passeggiare, e per pigliar fresco, preso il lume, passò in altre camere.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Dio