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      - Al conte ho parlato, gli disse donna Paola, e l'ho indotto a venir qui, e l'aspetto anzi a momenti. Davvero che mi pare d'aver fatto un miracolo. Non vorrei però che fosse per nascere qualche scena scandalosa e terribile, messi il conte e il Galantino al cospetto l'uno dell'altro.
      - State tranquilla, donna Paola, chè abbiamo pensato ad ovviare anche a questo inconveniente.
      - Ma in che modo?
      - Vedrete... e spero che forse avrete a lodarvi di me... Confortate intanto la contessa, e fatele coraggio.
      - Caro avvocato, che pena mi ha fatto la contessa un momento fa, quando ho dovuto pur dirle che il conte oggi veniva qui!
      - Già v'ho detto che tutte le difficoltà per questo vostro nuovo e giustissimo intento sarebbero insorte dal lato della contessa. Ciò era ben naturale.
      - No, no, caro mio, non si tratta di questo. Ella, sentendo che il conte s'era lasciato indurre a venir qui, tosto s'è fissata nella persuasione che il conte fosse disposto ad accogliere le proposte del signor Suardi. Figuratevi com'io mi sentissi di dentro rimeditando la furia onde ieri proruppe il conte nel sentire le pretese del Suardi! Ma la contessa non sospira che la figliuola, e per rivederla, non so quel che farebbe. Davvero che fa pietà.
      - Torno a ripetere, supplicatela ad aver coraggio; so io quello che dico. Ieri ho parlato al Baroggi...
      - E così?
      - Sa tutto, quantunque non voglia dirlo; ma quel che non ha voluto dire ieri, lo dirà oggi, so ben io il perchè. Sa tutto, ripeto... e ho potuto comprendere che le fanciulle sono davvero in salvo, e che non è che la pura verità quello che il Suardi ha esposto.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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