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      .. quella ragazza...
      - Ah, fu davvero una gran disgrazia, conte, perchè temo che anche quando avremo riconquistata la ragazza, pur troppo, ci sarà pericolo di perdere la contessa.
      Il conte, a quelle parole di donna Paola, non afferrandone bene il significato, e tuttavia rimanendone turbato, fu in procinto di domandarle una spiegazione; ma si trattenne... e volse altrove la faccia... e fece alcuni passi per la camera; e come per dare sfogo all'ira che provava nel sentirsi, suo malgrado, commosso, ed anche per quell'indole sua militarmente brusca, lasciò cadere un colpo di scudiscio sulla spinetta, che risuonò come un ghitarrone sfregato nelle corde.
      - Scusate, disse poi, ma costui si fa aspettare un po' troppo.
      - Abbiate pazienza, conte... e vogliate perdonarmi se vi lascio un momento solo. Vado a vedere come sta la contessa, perchè poco fa era a mal partito assai. Sono tre giorni e tre notti che non mangia e non dorme, e non fa altro che disperarsi, sospirare e piangere. Stamattina soltanto si lasciò andare ad un sonno invincibile, riposando la testa sul davanzale della finestra ad aria aperta. Il che le ha fatto malissimo; onde, pochi minuti sono, fu colta da un deliquio e da un sudore mortale, che ce ne volle a ritornarla in sè stessa. Scusate, vado e torno.
      Il piglio burbero e fiero che appariva ognora sul volto del conte, era il più delle volte, lo abbiamo già detto, un piglio di convenzione. Quasi tutti coloro che passarono la loro gioventù fra le armi, nei bivacchi, e sui campi di battaglia hanno l'abitudine di sfoggiare un tale frontispizio e di caricarlo talora, fin quasi comicamente, per far colpo; press'a poco come i bassi profondi che, quando parlano in pubblico, alterano la voce in modo che sembrano uomini soprannaturali.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Paola