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      Ed ora non ci rimane che mandar sulle traccie della fanciulla, e già confido di averne il mezzo, e che, dentr'oggi o, tutt'al più, domani, ella debba essere qui in questa casa sana e salva, e, speriamo, anche contenta. Dico anche contenta perchè, per più riscontri, mi pare che la fanciulla si fosse davvero invaghita di quel ribaldo seduttore, ma voglio sperare che, quando avrà saputo chi esso è veramente, ogni illusione scomparirà, e il cuore sarà guarito.
      - E qual è questo mezzo col quale credete di potere dentr'oggi trovar traccia della fanciulla? chiedeva il conte.
      - Permettetemi di non aggiunger altro per ora, perchè non posso arrischiarmi a dare una promessa formale; però un tal mezzo è quello per cui domando licenza di partir subito di qui; perchè l'uomo che deve servire al mio intento, credo che, a quest'ora, si troverà ad aspettarmi nello studio Agudio.
      E lo Strigelli partì.
      L'uomo su cui faceva conto lo Strigelli e che, per le sue eccellenti ragioni, non aveva voluto nominare al conte V..., era il Baroggi, al quale, in quel colloquio con cui gli guastò il sonno, aveva raccomandato di recarsi il giorno dopo nello studio dell'avvocato Agudio in quell'ora che le sue incumbenze di finanziere gli avrebbero permesso, ma, se fosse stato possibile, non molto dopo il mezzodì. Se il lettore si ricorda, l'Agudio aveva tentato di beneficare il Baroggi in tutti i modi possibili, e per sostenere le sue ragioni contro il conte Alberico F... aveva messo sottosopra il diritto romano, lo statutario, il diritto razionale, tutti gli interpreti; aveva dato un'occhiata alle leggi dei re longobardi, messo a contribuzione persino le opere di etica allora più riputate, domandato persino un soccorso alla teologia; insomma tentati tutti i varchi per riuscire ad assediare la mente dei giudici colle forze combinate del diritto puro, del diritto positivo, della buona morale, del timore della vita eterna.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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