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      Ma questo è nulla; c'è un altro vantaggio ben maggiore: c'è che sulla piazza, potendosi innalzare più opere di varia architettura e di varia sontuosità, qualche ricco privato potrà sentir la tentazione di sfoggiarvi la sua ricchezza e il suo buon gusto; e l'esempio provocar l'imitazione; e la cassa cittadina venir così in gran parte risparmiata per la spontanea concorrenza dell'oro privato; con che si otterrebber nel tempo stesso due intenti: l'uno di render la piazza più magnifica mettendo in lizza le gare; l'altro di ridurla a compimento nel più breve tempo possibile. Or che te ne pare?
      - Che bisogna aver la fantasia molto riscaldata per poter fare di questi conti.
      Ma lasciando che questi due s'arrabattino tra di loro, noi raggiungeremo il carrozzone di casa V..., senza entrar arbitri in codesta questione, solo dicendo a coloro i quali fossero nemici delle piazze aperte ed a varietà d'edifizj, che possono consolarsi pensando che il prolisso interlocutore in quella notte dei banchetti era esaltato dai vapori della cena; quelli poi che fossero del suo parere si rallegrino pensando che le lucide cene sono eccitatrici mirabili di fantasia, senza della quale non si fa mai nulla di grande nelle opere dell'architettura.
     
     
      VIII
     
      Spaventati dallo spavento onde possono essere compresi i nostri lettori, i benevoli, intendiamoci bene, pel dubbio che questa nostra corsa notturna attraverso alle contrade dì Milano abbia a prolungarsi oltre i limiti della discrezione, abbiamo supplicato il cocchiere di casa V... a sollecitare al trotto i cavalli e a costringere al corso anche i due lacchè, sebbene dondolanti pel troppo vino bevuto.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Milano