Pagina (801/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ma prima è necessario di sapere, come Andrea Suardi, quantunque non avesse più nè venti nè trentacinque anni, ma si trovasse sotto al grave pondo dei sessant'otto, e, uscito, in virtù della sua astuzia e della sua buona fortuna, dalle unghie tenaci della legge, si adagiasse beato nella sua ricchissima condizione di banchiere, pure la sua antica natura ricomparisse sempre alla prova, e, dotato di una penetrazione d'ingegno incomparabile, continuasse imperterrito, un po' per una tendenza irresistibile del carattere, un po' perchè della ricchezza non era mai sazio, a convergere ai proprj intenti le vicende succedentisi nel paese, usufruttando quelle piaghe che negli svolgimenti graduali della cosa pubblica pur rimanevano e nelle leggi e nelle consuetudini, ad onta di riforme e di progresso, e si aprivano improvvise per la comparsa di qualche fatto nuovo. In quella guisa che nel 1766 si era attaccato a quella profonda piaga del sistema delle Ferme, per arricchir sè a danno del paese, così nel 1796, appena il terreno d'Italia brulicò d'armi e d'armati, accostatosi ai commissarj di guerra e ai fornitori di truppe, tosto odorò come in quella nuova sfera di cose si potesse divorare a quattro ganasce; onde, fattosi innanzi, assunse appalti che parevano arrischiatissimi, ma che, in sostanza, gli fruttavano il quaranta, il cinquanta, il sessanta per cento. Le pubbliche vicende, la rivoluzione francese il general Bonaparte, l'albero della libertà, la democrazia, l'aristocrazia, il progresso, il regresso, le vittorie e le sconfitte non entravano gran fatto a determinare per se stessi le sue affezioni e le sue simpatie; bensì stavano nella sua testa come oroscopi da consultare, per vedere sino a che punto e in che modo poteva regolare le manovre de' suoi furti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Andrea Suardi Ferme Italia Bonaparte