Pagina (805/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - I fatti, per parte mia, li avrei preparati; ma ho bisogno che i vostri preti inventino delle spaventose fandonie pei villani della vostra diocesi; e che esercitiate la vostra ben nota influenza sulle terre veneziane. In quanto a me, ho una fabbrica di carta sul Brembo; ho un filatoio di seta presso Bergamo, che mantiene qualche migliaio d'uomini avvezzi ad obbedirmi. Tengo pure a' miei comandi qualche centinajo di spalloni, soliti a far le schioppettate coi finanzieri. Costoro, in un bisogno, possono spingere avanti a calci nel sedere quelle carogne di contadini, che, se hanno paura del diavolo, hanno paura anche delle armi francesi.
      Naturalmente se insorge tutto il paese veneto colle marre, colle zappe, coi badili; se di ciò è avvisato l'arciduca Carlo; se si lasciano senza vettovaglie, foss'anche per sole ventiquattr'ore, le truppe del generale Bonaparte, vedete che, in un momento, le partite si mutano. Fate che il generale Bonaparte tocchi una buona rotta, e addio simpatie e adorazioni e campane a festa e Tedeum e falò di consolazione. Conosco il mondo.... e chi più ha gridato, è il primo a metter le armi a terra... Questi chiacchieroni di patrioti li conosco benissimo.
      Ma anche voi, signor provveditore (e qui si rivolgeva al Vincenti), dovete adoperarvi con energia, se volete che la vostra repubblica non vada all'aria o non sprofondi in mare. Scrivete al podestà Ottolini di Bergamo, che è un uomo forte ed è fedele al leone; scrivete al Battaglia di Brescia che, a dirla così tra noi, mi sembra un gran tentennone; e tenetelo in riga, e ad un bisogno, fate sapere al vostro senato che farebbe bene a internare colui in laguna, e a nominarlo ispettore dei fanghi del canale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Brembo Bergamo Carlo Bonaparte Bonaparte Tedeum Vincenti Ottolini Bergamo Battaglia Brescia