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      Alla prima rotta che può capitare, questi la danno a gambe, e... un disastro tira l'altro.
      - Se mi permette, monsignor vescovo, tornò a parlare l'ex frate, io insisto ancora sulla mia proposta, e vi insisto perchè sembra che la Provvidenza abbia voluto espressamente darmene l'occasione.
      Il Suardi si scontorceva.
      Monsignor vescovo soggiunse:
      - Sentiamo.
      - Uno di questi giorni, continuava il vicario, mi si presentò al confessionale un mio devoto, un giovane di vent'anni, che fin dall'ottobre milita nell'esercito repubblicano. Suo padre, nel paese ov'è nato, è priore della confraternita del SS. Sacramento; sua madre è una santa, che si confessa e si comunica ogni otto giorni. I figliuoli e le figliuole somigliano al padre e alla madre. Famiglia più religiosa di questa credo non se ne trovi nè qui nè altrove. Ora il giovane coscritto, presentatosi, come ho detto, al confessionale, mi dice: - Reverendo signor vicario, sono qui da lei per consiglio. Ho fatto un sogno, uno di quei sogni che Dio espressamente manda agli uomini, e son qui a raccontarlo, ed ecco precisamente quel che ho visto e sentito: - Il generale Bonaparte era nell'acqua sotto al ponte d'Arcole, dove ho combattuto anch'io, ma l'acqua non era acqua, era sangue. Il generale vi nuotava a fatica, allorchè io vidi vicino a lui quel granatiere, che ho visto infatti sulla riva del fiume, quando salvò il generale. Nel tempo stesso sentii una voce, una voce che, secondo l'idea che mi son fatta leggendo i libri devoti, deve esser quella degli angeli che stanno a' piedi del trono di Dio, colle ali spiegate e pronte per volare ad eseguire i suoi decreti.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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