Pagina (813/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Io parto di qui, disse.
      Nessuno lo trattenne.
      Or parrà strano che il vecchio Galantino irritasse colle sue parole i preti ch'erano là a congiurare con lui; ma egli, quantunque fosse quello che fosse, sentiva per i cattivi sacerdoti e per i bigotti una decisa avversione. - D'altra parte, è un fenomeno da non lasciar senza studio, che un frate, un prete, un torcicollo, quando sono tristi, superano la tristizia di qualunque altr'uomo. Nel caso attuale, per esempio, al Galantino faceva ribrezzo l'assassinio; all'ex frate di S. Damiano pareva invece un atto meritorio; al professore di casuistica pareva un corollario della scienza. - Il vescovo poi, senza compromettersi a dar consigli, avrebbe veduto assai di buon occhio che il disegno si fosse compiuto. In quanto al resto poi, è da aggiungere che il Suardi non solo non odiava il giovane Bonaparte, ma ne aveva una certa ammirazione. E si può giurare che, se non ci fosse stato di mezzo l'appalto dei foraggi, avrebbe figurato fra i suoi partigiani.
      Quando il monsignore del Duomo fu partito, il vescovo di... prese con sussiego la parola per assicurare il marchese F... che tutti i ben pensanti e i veri amatori del paese, dei buoni costumi e della religione avrebbero trovato in lui un efficacissimo appoggio.
      - Quand'è così, soggiunse il Marchese F..., sarà bene che voi, monsignore illustrissimo, vi troviate alla vostra sede, perchè la guerra corre velocissima, e in un giorno, in poche ore le cose possono mutare. Anch'io mi recherò dove tengo i miei più vasti possedimenti, attento a cogliere l'occasione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Galantino Galantino S. Damiano Suardi Bonaparte Duomo Marchese F