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      Nè, perchè fosse la maggiore delle altre, donna Paolina si stava nascosta. La contessa Clelia, quando interveniva a que' trattenimenti, fermavasi in platea; e la nostra soave Ada si teneva dietro le scene, intenta a sorvegliare la toilette delle giovinette artiste. Colla lestezza adunque del contrabbandiere, che misura il tempo e fiuta l'aria, donna Paolina, quando le pareva il momento acconcio, recavasi lontana dagli occhi della mamma e della direttrice.
      Non è a dire quanto, sebbene innocentissimamente, si ringalluzzasse, allorchè una schiera di giovani le si aggirava intorno in corona a colmarla di elogi e di motti leggiadri e di ambidestre espressioni, che ella non comprendeva interamente, ma comprendeva abbastanza! Di quello sciampagna che, nella sala, correva in giro per gli spettatori mascolini, le sue compagne, trionfanti di qualche furto tentato in cucina, facevano parte a lei come a maggiore, come a protagonista, e sopratutto come a dragone. Ora quella spuma gasosa le metteva nel sangue una vivacità così balda, così imperterrita, che le concedeva di lasciarsi andare ad atti briosi e alquanto scomposti, e di movere in giro, su quelle faccie marziali, delle occhiate affascinanti, e che parevano significar quello di cui ella, possiamo giurarlo, non aveva nemmeno la coscienza.
      Quando abbiamo detto che nel collegio si recavano alquanti ufficiali, non abbiamo detto che vi andasse tutta la guarnigione. La fortuna dunque e il destino che spesso si mettono d'accordo per tender le reti ai mortali, concertarono fra loro di far che il Baroggi fosse, tra gl'intervenuti, il solo che appartenesse all'arma dei dragoni.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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