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      Ora fu con queste disposizioni elementari che la fanciulla, rinnovando le danze fatali col capitano Baroggi alla festa in casa Serbelloni, sentì per la prima volta da colui il linguaggio esplicito, ardente, entusiastico dell'amore, con dichiarazioni da far girar la testa anche a una marmotta; con promesse, con proposte, con insinuazioni che potevano parer armi ed artificj e insidie perfino di un'anima corrotta e ribalda, se il giovane Baroggi non fosse stato in piena buona fede, e se, riscaldando la fanciulla, non se ne sentisse riscaldato a gara, al punto da smarrire la prudenza e il senno.
      Noi vorremmo riprodurre per intero il dialogo di fuoco che avvenne tra loro; quel dialogo vertiginoso che li trasportò in un mondo fuori del mondo, se non avessimo fiducia nella sagace interpretazione de' nostri più giovani lettori. In conclusione, per non perdere il tempo in eccessive chiacchiere preparatorie, il Baroggi, a quella festa in casa Busca, disse alla fanciulla ch'egli tra pochi giorni, ed era vero, avrebbe probabilmente dovuto partire per seguire le truppe; che non poteva o non voleva lasciarla a Milano; che s'ella si rifiutava, egli, al primo scontro in campo aperto, non avrebbe fatto altro che gettarsi sulle baionette nemiche, per esalar l'anima a un tratto; che un'altra giovine milanese, e alludeva forse alla ben nota signora Scanagatta, erasi fatta soldato; ed altre avean seguiti gli sposi, senza mettere in pericolo il decoro; che il destino e la Provvidenza (che spalle grosse ha costei!


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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