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      Codesto ostacolo improvviso gli accrebbe la smania di riuscir nell'intento; e la tempesta fu tale in lui, che, sapendo come il vecchio Suardi poteva dar punti al diavolo, risolse di aprirsi a lui per ajuto.
      Si recò pertanto a trovarlo sull'istante; ma volle la combinazione che entrasse nelle sue camere in malissimo punto. Contro il consueto e con suo gran stupore, trovò il signor Andrea Suardi in un terribile abbattimento. Che cosa era successo? Dal signor Andrea, com'è naturale, non potè saper nulla; si ritirò dunque, e, ne chiese qualcosa ai servitori, ma anche questi non sapevan nulla. Discese nello studio, parlò a uno scrivano. Il Baroggi, da quanto colui gli disse, potè argomentare che una cattiva notizia aveva cagionata la costernazione del Suardi; ma non potè nè sapere, nè indovinare qual fosse codesta notizia. Noi però non abbiamo bisogno di andare a tentone; ed ecco che cosa c'era di nuovo. Da un messo velocissimo e clandestino gli venne riferito alla mattina di quel giorno, esser caduto prigione, nelle mani dei francesi, il generale austriaco Scultz, morto poi per le ferite; il quale era il suo manutengolo nelle manovre degli appalti; che, nel tempo stesso, dopo un'amputazione, era morto anche un ufficiale del treno francese, il quale, prima di morire, avea scritto una lettera all'intendente di guerra francese, residente ancora in Milano, nella quale pareva si facessero importanti rivelazioni sul fatto degli appalti e dei foraggi. Or vedrà il lettore che tempestoso viluppo sta per ammassarsi da tutto ciò; e come il Baroggi finisse a giovare al Suardi, e questi al Baroggi.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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