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      Quanti altri ci vanno! Sarebbe bella che...
      - Non voglio entrar in dispute...nè insegnarti che, oltre ai patti scritti, vi sono i taciti, nè convincerti che gli amanti sono come gli avvocati, i quali non possono simultaneamente prender la difesa di due parti avversarie tra loro. Sarebbe uno scandalo. Oggi però, giacchè dici che vuoi domandare la tua giubilazione, desidero che ti meriti un ben servito. Lo avrai dunque da me, ma a un patto... che tu conduca questa sera stessa alla Canobbiana la cittadina contessa... (guai se i repubblicani arrabbiati ci sentissero a mettere insieme queste due parole!); tu devi dunque recarti in sua compagnia alla Canobbiana, e farle tutta la tua corte... e spingerla fino all'esagerazione quando ti troverai vicino al tavoliere dove di solito il colonnello Landrieux giuoca alle carte con monsieur Chapier.
      - Ma perchè tutto questo?
      - Il perchè lo so io... In quanto agli scandali della signora R..., se hanno a succedere, lascia che succedano... Saranno essi uno spediente per romperla con tutte e quattro, e finirla, giacchè ne hai tanto desiderio.
      - Il parere non è cattivo; ma tutto sta che la signora contessa abbia volontà di venire. Perchè siam sempre lì...: se si chiede, non si ottiene.
      - Chi vuole può. È un proverbio che non falla. Con questo proverbio alla mano mi sono governato tutta la mia vita. Colle donne poi è un vero tocca e sana.
      - Quando sono semplici e buone, può andare benissimo. Ma voi non conoscete nè la A... nè la R... Non c'è nè semplicità, nè bontà vera in loro.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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