Pagina (854/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Suonavano le ore sei quando il capitano uscì per recarsi difilato in casa A...
      Il costume d'andare a tavola alle ore quattro, per quella classe di cittadini che non mangia più di tre piatti; alle cinque per quella classe di negozianti e di pubblici funzionarj che hanno quattro piatti oltre la frutta e formaggio e la bottiglia di contrafforto; alle sei per gli uomini altolocati e i milionarj patrizj che hanno piatti senza numero fisso, e che studiano la geografia coi vini, è un portato del nostro secolo. Negli ultimi anni del secolo passato v'era tuttora nelle case popolane la consuetudine del pranzo a mezzodì, e della merenda, e della cena.
      Soltanto nelle classi distinte, la rivoluzione - che non era penetrata nel resto - penetrò invece nell'orario del pranzo. Questo però non avea oltrepassato ancora le ore quattro. Vogliamo dire con ciò, che quando il capitano fu annunziato in casa A..., la dea del loco co' semidei e le semidee commensali erano già tutti assisi nel salone del chilo a sorseggiare il caffè.
      Allorchè il capitano fu annunciato nella sala, le sedie degli adoratori estatici, degli incensatori muti, e degli adulatori ciarlieri, che in semicerchio concentrico stavano intorno al seggiolone aurato della bellissima e voluttuosissima dea, si ritirarono tutte come se dipendessero dall'impulso di un unico congegno. Allorchè una bella donna, venuta in gran voga ed a cui si convergono tutte le bussole dei navigatori avventurosi, ha scelto un prediletto, costui è riguardato comunemente come il padrone di casa; è più rispettato o più abborrito del marito medesimo, a seconda degli umori, delle condizioni, degli affetti, delle aspirazioni diverse.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507