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      - Quand'è così... - e qui lasciando in sospeso il discorso, girò l'occhio nella sala sui varj gruppi di persone che lontani da loro due attendevano a ciarlare; e visto che nessuno guardava, colse il punto, e di volo gli dette un bacio.
      La grazia, l'incanto, l'abbandono pieno di ingenuità insieme e di malizia, onde la contessa mise la sua bocca di rose sui baffi del dragone, avrebbero messo il disordine nella sistole e nella diastole di qualunque cuore, fosse stato anche quello di un protocollista; chè quel bacio, messo all'asta, avrebbe potuto salire a un prezzo favoloso. Pure il Baroggi ne arrossì senza contento.
      Quel bacio, del rimanente, nell'intenzione della bella contessa, doveva essere un premio. - Ella aveva creduto in principio che il Baroggi le si fosse profferto ad accompagnarla in teatro per vendicarsi della cittadina R..., che la pubblica maldicenza pretendeva avere avuto qualche tresca col general Lechi, ed essere per rinnovarla ora che il generale da Brescia era venuto a Milano. - Conosciuto pertanto che il Baroggi non ne sapeva nulla, e non aveva secondi fini, gli volle attestare la propria gratitudine.
      Queste coserelle ci rivelano che la contessa faceva proprio da senno. Peccato, torniamo a ripeterlo, che il bel dragone fosse tirato altrove!
      Ma l'ora d'andare al teatro venne presto; la carrozza fu in un momento in contrada Larga. Al palchetto della prima fila la contessa e il dragone s'affacciarono nel punto che il telone s'alzava. - Tutte le teste che erano in platea e nei palchetti, col movimento simultaneo di un battaglione che faccia l'esercizio si voltarono issofatto per vederla.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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