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      La mamma entrò a vederla un'ora dopo.
      - Che cosa fai qui?... le disse, e perchè ci hai lasciate senza una parola?
      Donna Paolina finse di svegliarsi allora, e:
      - Avevo sonno, rispose; poi si alzò e gettò le braccia al collo di sua madre, e la baciò forte.
      Ada fece altrettanto, inconsapevole di quel che la figliuola aveva determinato, e lasciolla colla buona notte.
      Ma che divisamento aveva fatto donna Paolina in quell'ora di disperazione e di lagrime?... Nientemeno che d'uscire di casa in quella notte medesima, travestita da dragone, per cercare del capitano Baroggi e parlargli. La notizia del duello le aveva in prima messo nell'animo un dolore pieno di paura e di pietà; poi i nomi della R... e della contessa A... le sollevarono nel sangue una procella nuova, una procella di sospetti e di gelosie. Quelle donne le conosceva da tempo; ma allora per la prima volta le suonarono all'orecchio come due nemiche; che, per esse, potè credere che il capitano Baroggi fosse un traditore scellerato, non intento che a sorprendere al varco l'inesperienza che non si guarda. L'idea che forse il giorno dopo esso poteva rimanere ucciso, o ferito gravemente, in modo che ella avrebbe dovuto aspettare a vederlo Dio sa fin quando; l'idea che essendo egli, com'ella pur non volendo sospettava, un traditore di donne per indole e per abitudine, potesse mai approfittare di quella circostanza del duello per partir subito, e addio promesse e impegni e giuramenti; tutti questi pensieri lavoravano siffattamente sulla di lei fibra eccitabilissima e fremebonda che, se in quella notte non avesse potuto vedere il capitano e sentire da lui ogni cosa, forse poteva correr pericolo di smarrir la ragione.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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