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      Ad onta degli ordini, non v'erano rigori di sorta, perchè ai molti ufficiali che alloggiavano colà, e si ritiravano ad ora assai tarda, premeva che così fosse. Però quando donna Paolina, protetta dalla divisa di dragone, rispose al chi va là delle sentinelle, queste la lasciarono andar avanti. - Altri soldati stavano di custodia alla porta d'ingresso, compreso, già s'intende, il sergente d'ispezione, che aveva la consegna del posto e i diritti e gli obblighi inerenti. I forti dolori e le passioni forti, come tutte le escandescenze nervose, comunicano agli uomini una specie di coraggio spensierato e cieco, in faccia al quale non v'è nulla d'impossibile. Donna Paolina trovavasi in questa condizione; onde, come aveva risposto alla sentinella, si presentò anche al sergente. Si presentò, e gli chiese in francese del capitano Baroggi. Il sergente si alzò, la squadrò così in di grosso al lume del fanale che rischiarava fiocamente l'androne; poi la osservò più al minuto, irradiandola colla fiamma della lanterna cieca ch'ei prese dalla panca ov'era posata, e che gli serviva per le ispezioni speciali. Tra i soldati adolescenti ve n'era più d'uno che, non avendo ancor messo barba, avrebbe potuto arieggiare la gentilezza femminile; ma la bellezza di donna Paolina era di un genere troppo elevato per mentire la figura di un giovane. - Quel sergente poi sembra che avesse fatto l'occhio pratico, poichè disse tra sè (egli era italiano): «Se c'è un capo fino, è di legge che vada a cascar nelle mani di colui.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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