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      Vi sono tali pregiudizii e tali fumi di boria, che, al pari di certi fenomeni dell'alienazione mentale e di certe malattie curiose, non si guariscono che con un colpo inaspettato e forte. - Lasciate fare a me; non inutilmente ho ottantatrè anni.»
      Dopo altre parole e altre proposte e osservazioni di tal genere, il capitano Baroggi e Giocondo Bruni partirono.
      È inutile che riferiamo tutto quello che il nostro vecchio amico ci raccontò minutissimamente intorno alla sua andata in castello; all'incontro di lui con donna Paolina; alle smanie della fanciulla quando il capitano, in compagnia dei padrini, uscì per andare a battersi. È inutile che ci facciamo a descrivere gli accidenti di quel duello, il quale non fu che uno dei tanti che, siccome dicemmo, avvenivano giornalmente a que' dì in Milano. L'Ariosto e il Tasso, in fatto di duelli, hanno esaurita la materia al punto, che non c'è il prezzo dell'opera a contraffarli. È inutile parimenti che noi ci indugiamo a studiare psicologicamente la gioja della ragazza, quando il Baroggi, dopo una mezz'ora, ritornò sano e salvo e colla notizia d'avere, sebbene a malincuore, ferito gravemente il commissario di guerra. E se non è inutile, è intempestivo il parlar qui delle conseguenze che quel duello recò per le faccende del Suardi.
      Bensì ora ci converrà accompagnare in casa S... il vecchio Lorenzo Bruni, l'uomo del popolo per eccellenza, il quale, rappresentandone i liberi germi per intuito spontaneo di fortissima e acuta intelligenza, desiderò, presentì, vide la rivoluzione delle idee e dei fatti; e ne gioverà accompagnarlo per assistere all'interloquio avvenuto tra lui, la vecchia contessa Clelia, e la non più giovane contessina Ada.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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