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      Nessuno contraddisse alle parole del vecchio, e così si sciolse quella giornata, che sorse tanto sinistra e sembrò minacciare casi funesti e inestricabili viluppi. - Ma la vita non consiste in un giorno.
      Quando il capitano fu partito, e la vecchia contessa Clelia pur nella sua cupa severità, che pareva quasi un affanno profetico, si lasciò intenerire fino a deporre un bacio sulla fronte della figliuola che consolata l'abbracciava; donna Ada, accompagnato il padre e il figlio Bruni fino alla porta dell'appartamento, disse queste parole:
      - Io faccio il desiderio della mia figliuola, perchè ho fiducia di fare il suo bene. Ma temo guai; guai terribili per me. Per quanto ne sappiate e ne abbiate sentito dire, voi non conoscete il carattere del padre della mia figliuola. Pensando a ciò che avverrà quand'egli verrà a sapere di questo matrimonio, vi confesso, miei cari, che mi vengono i brividi. Nè, del resto, se per un atto di estrema delicatezza si fosse mandato a chiedergli il suo assenso, mai non lo avrebbe dato. Basta, la sola cosa che mi conforta, è che il dovere delle madri è di sacrificarsi interamente pe' figliuoli; e in quanto a me, qualunque danno sia per capitarmi, è dover mio di affrontarlo, per il bene della mia figliuola, e per preservarla da pericoli che potrebbero trarla in rovina, se ora non la si compiacesse in un desiderio che è legittimo.
      E, dette queste parole con pacata rassegnazione, così conchiuse dopo un momento di pausa:
      - In quanto a me non so quando finirà codesto strazio continuo a cui fu posta la mia vita, nella quale non appena è finito un malanno, che un altro sopraggiunge più spaventoso del primo.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Clelia Ada Bruni