Pagina (888/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Ecco dunque la narrazione del signor Bruni, trascritta qui letteralmente:
      «La festa di S. Pietro dell'anno 1766, che fu il giorno successivo alla festa cittadina dei banchetti notturni, io fui insieme con mia madre a far visita alla contessa Clelia e a donna Paola. Là per la prima volta vidi la contessina Ada, che io guardai con avidità più di giovane che di fanciullo, innanzi tutto perchè, fino a quel giorno, io non avevo mai visto niente di più bello; in secondo luogo, perchè me la rendevano attraente in sommo grado le strane avventure e il pericolo che aveva corso. In quel giorno stesso e in quel luogo stesso conobbi anche il marchese F...., che io scambiai pel Suardi. A proposito di che mi ricordo d'aver domandato sottovoce a mia madre che cosa mai era successo al signor Suardi per essere diventato così pallido e così magro, ma secondo il costume delle mamme, ella per tutta risposta mi guardò severissima, e mi mise a tacere; tanto che non seppi se non tornato a casa chi era davvero quel giovane tutto tempestato di berilli e colle dita piene d'anelli.
      «Per lo scrittore o per il pittore che di costui volesse di fantasia fare un ritratto in punto e virgola, credo bene di darne qui la descrizione:
      «Era un giovane di statura piuttosto alta; aveva la faccia regolare, naso aquilino, bocca ben disegnata, ma lievemente piegata verso gli orecchi come quella di un fauno; aveva occhi neri e piccoli e lucenti come quelli di un topo di chiesa; quando sogghignava d'improvviso gli si spiegavano, ai lati della bocca, due rughe che non si vedevano allorchè stava serio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Bruni S. Pietro Clelia Paola Ada Suardi Suardi