Pagina (905/1507)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le guardie urbane nella strada tenevano indietro la folla che faceva impeto e, in un batter d'occhio, appena gl'invitati furono in chiesa, si chiusero tutte le porte, e solo fu lasciata dischiusa quella che mette al vicoletto, standovi a guardia il servitore del parroco, che, in quella solenne occasione, aveva messa vesta e cotta. - Quel servitore non lasciava passar persona che non presentasse un viglietto di casa F... Io era tutto intento a guardar la contessina nel punto che colla duchessa del Sesto e i testimonj e il marchese F... entravano in sagrestia per adempire alle cerimonie d'uso, quando, a un tratto, vedo un parapiglia sull'ingresso della porta segreta tra il servo in cotta ed uno che voleva entrare. - Sull'istante abbandono una scena per l'altra; e, avvicinatomi, vedo il signor Suardi in persona, il quale lascia andare sulla faccia del servo in cotta uno schiaffo così sonoro e potente che me lo sbatte dietro la bussola; e buon per lui che strisciò lungo la pattona, la quale gli tolse il colpo nella caduta. Tutto questo avvenne in un batter d'occhio, e il Suardi fu subito in chiesa, e si collocò presso la predella dell'altar maggiore (scoperto allora di fresco, ed era lavoro di Agostino Agrati), tra lo stupore dei signori invitati. - Passò un quarto d'ora. - I chierici si schierarono intorno all'altar maggiore colle torcie accese. - Il parroco Redaelli salì l'altare. - Dalla sagrestia uscirono nel tempo stesso gli sposi col seguito.
      «La contessina Ada, tenuta a mano dalla matrina, fu messa a inginocchiarsi sul cuscino preparatole.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





Sesto Suardi Suardi Agostino Agrati Redaelli Ada